Descrizione
Abbiamo un fiore nel cervello?
Li dove gli angeli esitano, nelle profondità più remote celate nella scatola cranica, una piccolissima parte, dalla forma allusiva e simbolica di una mandorla, un seme, è stata chiamata Amygdala, e forse li che oltre alla paura e alle emozioni abbiamo uno sterminato campo fiorito, di luce e di viole, di misteri e passioni, di attaccamenti e voli, e di inspiegabile bellezza?
L’infinitamente grande nell’infinitimante piccolo.
Dai recenti studi pico biologici di Stefania (Magistrale in Psicologia) nasce l’ispirazione per questo nuovo Talismano della capsule Extreme. Deliberatamente ed estremamente potente. Amygdala sprigiona un forza evocativa e attrattiva, che ci solleva al di sopra del tumulto dei pensieri, e ci fa fluttuare nell’infinita immensità del nostro stesso cervello.
Per dare struttura olfattiva a questa sinestesia Stefania ha scelto di nuovo Luca Maffei, come Maestro Profumiere dell’opera, il quale questa volta è andato oltre, oltre ogni aspettativa e oltre le sue stesse cifre.
Luca si è lasciato molto guidare da un immagine in DTI dei nostri emisferi cerebrali nella quale gli è parso di riconoscere un enorme fiore di iris e ha deciso subito di concentrarsi su un bouquet floreale complesso ed emozionante. Si è voluto cimentare in molte interconnessioni e rimandi tra le materie prime in omaggio delle insite interconnessioni neurali: zenzero e caffè trasmettono energie e dinamicità alle note di testa, nel loro estremo contrasto rappresentano i lampi degli impulsi emotivi.
Per il cuore Luca e Stefania hanno sempre pensato alla mandorla che richiama la forma dell’amigdala per lasciare poi la parola ai fiori : iris, ylang ylang, foglie di violetta e fiore d’arancio per i colori.
Per celebrare infine il ruolo principe dell’Amygdala proprio nell’elaborazione olfattiva e nella memoria olfattiva in particolare Luca ha voluto il vetiver e il labdano, che hanno sentori che non passano mai inosservati.
“ho cercato di realizzare una fragranza che stupisce in grado di cambiare le nostre espressioni facciali.”
L.M
Per dare forma e materia al tappo invece è stato chiamato lo stesso orafo e scultore che ha creato Athanor, con le cui parole descriviamo la genesi del manufatto.
“…La genesi dell’iconografia di Amygdala è costituita da segni geometrici: due cerchi che descrivono due mondi in parte intersecati tra di loro, risultanti formare la terza figura centrale della mandorla. Interpretando questo incontro ho disegnato uno scheletrato complesso destinandolo alla scultura in bronzo, espressione di universalità. Declinando la pluralità della moltitudine con due mandorle poste su diversi piani inclinati nello spazio, le ho connesse in un equilibrio leggero, quasi sfiorato, per intercettare l’approdo da abbracciare, per poi posarsi su sinuosamente in una verticalità ospitale. Cercando il senso di una molteplicità simbolica, racchiusa e protetta al suo interno, che sia icona religiosa, fulcro neurologico e ancora altro e all’infinito, ho cercato l’unicità incastonando in ogni scultura fusa un diverso minerale. Agate, quarzi, rodoniti, opali, diaspri, frutti preziosi di una corpo posto epistologicamente sul punto più alto del flacone che racchiude Amygdala.”