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Atanor, riportato anche come Athanor, è un termine usato in alchimia per designare un forno il cui calore serve ad eseguire la digestione alchemica, Il termine deriva dall’arabo at-tannūr (التنور) e dall’ebraico tanur che significa “forno”; ma  si fa anche risalire il termine al greco Α-Θάνατος (Thánatos) ovvero Morte, preceduto dalla “A” privativa, ovvero “senza-morte” per indicare la capacità della fornace di lavorare all’infinito.

L’Atanor è rappresentato in varie forme, da quella cubica o parallelepipeda a quella cilindrica. Esiste un’accurata descrizione dell’Atanor fatta da Giovanni di Rupescissa nel suo De confectione veri lapidis philosophorum.

Il significato dell’Atanor o Athanor cui ci siamo ispirati  non è però quello di un comune forno in cui cuocere i metalli è, invece, il corpo e lo spirito umano, dove avvengono realmente le ‘combustioni’ e arde il Fuoco Segreto. Attraverso la forma del forno con i suoi involucri, piani e vari strati non si vuole dare altro che una metafora semplificata del complesso delle qualità mentali, spirituali e fisiche dell’individuo, le trasformazioni delle quali lo condurranno al conseguimento della Pietra Filosofale.

Come  l’athanor era in grado di “bruciare” le impurità di un metallo impuro quale il piombo sino a renderlo oro, e così il nostro alchimista interno è in grado di liberarsi dei propri lati oscuri.

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